domenica 5 maggio 2013

La distanza.


Questi tre disturbi dell'alimentaxzione producono lo stesso risultato: creano distanza.

L'anoressica si erge psicologicamente su tutti gli altri, i deboli; la bulimica offre agli altri un'immagine di sé diversa dalla realtà, una sorta di finta facciata; l'obesa costruisce attorno a sé un'impenetrabile barriera protettiva. Perché e a quale scopo la donna affetta da disturbi alimentari crea questa distanza?

La donna anoressica è orgogliosa di tenere così bene in pugno il proprio organismo e i propri bisogni. A livello psichico, tuttavia, le manca questa autonomia; non è indipendente né in grado di decidere per sé e teme di perdere questo controllo faticosamente conquistato.

La donna bulimica accetta solo la propria immagine perfetta e rifiuta il vero Io, che quasi nemmeno conosce e di cui teme il manifestarsi. Nei suoi attacchi incoercibili di fame si impone questa parte diversa, che è lontana dalle sue pretese di perfezione e che bisogna rendere innocua. La donna bulimica concede troppo poco spazio alla propria vera personalità, che quindi deve trovare uno sbocco a livello fisico. Ciò che le manca a livello cosciente è l'accettazione di sé, la capacità di fare posto al proprio vero Io.

La donna grassa, obesa, si isola fisicamente grazie alla sua barriera protettiva, dato che non riesce a farlo a livello psichico. Servendosi della ripugnanza che ispira, tiene letteralmente gli altri a distanza. Donne grasse, dopo aver perso venti chili, tornavano rapidamente a ingrassare proprio perché incapaci di sopportare l'interesse suscitato dal oro nuovo aspetto. All'improviso uomini e donne si comportavano con loro in modo totalmente diverso e questo le terrorizzava, perché erano prive della barriera protettiva.

(Tratto da "Donne che mangiano troppo" di Renate Gockel)

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