venerdì 26 aprile 2013

I DIVERSI STADI DELLA MALATTIA


- Prima fase. Inizialmente le fatiche dovute alla restrizione alimentare vengono "rinforzate" (cioè elogiate e approvate) dai genitori, dai parenti e dagli amici, e ciò procura una grande gratificazione e soddisfazione personale, soprattutto se il disagio e la soffererenza di partenza per il peso erano considerevoli.
In un secondo momento lo stress e le fatiche per la restrizione vengono sostituiti da un maggior senso di energia e da un generale stato di benessere.
Questo sembra essere un meccanismo biologico essenziale per la conservazione della specie: infatti nei momenti di carestia è necessario che qualsiasi animale o essere umano faccia fronte a tale emergenza con un innalzamento dell'umore e di vitalità, per sopportare meglio la difficoltà e mettersi alla ricerca di nuovo cibo.

- Seconda fase. Quando termina lo stato di benessere dovuto alla perdita di peso, la mente viene via via invasa da pensieri ossessivi riguardanti il cibo. Anche questi pensieri nascono dall'istinto naturale che governa la persona sino a quando non trova cibo per alimentarsi e quindi sopravvivere.
Tale desiderio di nutrirsi è così intenso che la persona diventa sensibile a ogni odore, profumo e stimolo riguardante il cibo, e tutto il resto viene messo in secondo piano.
Nasce così la paura di ingrassare e di perdere il controllo, e in effetti il rischio di abbuffate esiste; e per questo in tale fase si accentuano i rituali ossessivi e le regole rigide da rispettare.
L'umore diviene depresso, irritabile, ansioso, e genitori e parenti che circondano la ragazza cominciano a criticarla con insistenza.

- Terza fase. Si accentuano sempre più le emozioni negative; vengono anche compromesse le funzioni delle attività mentali supeiordi come la concentrazione, la memoria, la capacità di giudizio critico.
Se nella seconda fase è ancora possibile studiare e ottenere buoni risultati a scuola, in questa ci si trova nell'impossibilità di seguire una normle attività sia scolastica che lavorativa.
Quando la perdita di peso è particolarmente accentuata, l'iperatittvità viene incrementata. Frequenti sono i disturbi del sonno.

- Quarta fase. Infine, per una percentuale di ragazze che vanno incontro alla morte, nei mesi che precedono questo tragico evento scompare l'ossessione per il cibo e compare un profondo stato di depressione e di astenia. A questo punto le capacità logiche e critiche sono a tal punto compromesse che la ragazza non si rende più conto di cosa sta succedendo, e solo se obbligata e fisicamente costretta a mangiare è possibile un recupero, pena la morte.

(tratto da "Anoressia, amica mia nemica mia" di Igino Marchi)

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