giovedì 25 luglio 2013

SEMPRE PIU' ANORESSICI E BULIMICI

Sono in aumento i casi di esordio precoce di queste due patologie
Con il cibo hanno un rapporto ossessivo. Lo rifiutano per un’esagerata paura di ingrassare, dimagriscono e poi mangiano nuovamente, in maniera smodata: i giovanissimi sono sempre più prigionieri di anoressia e bulimia. Secondo il quaderno del ministero della Salute dedicato ai disturbi alimentari sono infatti in aumento i casi di esordio precoce di queste due patologie, che generalmente si manifestano in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni. Al contrario, altri disturbi alimentari, come la sindrome da alimentazione incontrollata (il cosiddetto binge eating disorder)sembrano non avere età, arrivando a colpire i bambini e persino gli anziani, anche se raggiungono il picco in età adulta. Le più colpite rimangono sempre le donne (circa 8 nuovi casi all’anno ogni 100mila persone per l’anoressia, che sfiorano i 12 nuovi casi all’anno per 100mila persone nel caso della bulimia), ma il cresce il disagio anche tra gli uomini, che ormai rappresentano il 5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa, il 10-15% di tutti i casi di bulimia e ben il 30-40% dei casi di sindrome da alimentazione incontrollata. Colpa soprattutto di un ideale di magrezza e di perfezione fisica diverso, più «restrittivo» che si è sviluppato negli ultimi 50 anni e che viene veicolato con diversi mezzi di comunicazione, tra i quali Internet.

A lanciare l’allarme sui pericoli che dalla rete possono arrivare per chi soffre di disturbi alimentari è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che sottolinea come molte siano, ancora oggi, le informazioni distorte e fuorvianti che è possibile trovare online. «Quando si digitano le parole anoressia o bulimia è facile ancora oggi trovare siti su come aggirare il controllo delle famiglie, su come smettere di mangiare: così non si può più andare avanti, per questo serve un’operazione culturale molto forte» sottolinea Lorenzin, spiegando che il ministero non intende abbassare la guardia, soprattutto in termini di prevenzione.

Queste patologie, pur essendo in primo luogo disturbi psichiatrici, producono complicanze fisiche anche serie, per la malnutrizione e i comportamenti impropri messi in atto per controllare il peso. Tutto ciò, nel caso ad esempio dell’anoressia nervosa, porta a una mortalità di cinque o dieci volte maggiore rispetto a chi è sano. In più spesso è difficile fare una diagnosi per tempo: molti casi arrivano agli specialisti dopo una lunga storia di malattia, quando è più difficile ottenere una guarigione.

Fonte: http://www.lastampa.it/2013/07/18/societa/mamme/salute/pedagogia-e-psicologia/sempre-pi-anoressici-e-bulimici-cVO879eJwXV9FI52LbHtDN/pagina.html

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